In collaborazione con IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino (Pavia)
A cura di: S.G. Signorini, A. Luparia
Milano, Fondazione Pierfranco e Luisa Mariani, 2016, pp. 112
I bambini con deficit visivo insegnano che si può interagire con il mondo non solo attraverso gli occhi. Capire insieme ai genitori le specificità dello sviluppo neuropsicomotorio del bambino con disturbo visivo e trovare con loro il modo di accompagnare la sua crescita è lo scopo di questo libretto. Partendo dalle riflessioni e dai dubbi dei genitori abbiamo cercato di fornire spunti pratici su cosa e come fare per vedere, guardare e comprendere il mondo con tutte le modalità sensoriali. Le immagini e i video (disponibili sul sito internet della Fondazione Mariani) così come le parole dei genitori e i gesti dei bambini esemplificano come il reciproco scambio e la condivisione tra la famiglia e i riabilitatori possano aiutare ad affrontare la complessità di questo viaggio e a scoprirne ogni giorno la sua ricchezza.
In collaboration with IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino (Pavia)
By Sabrina Giovanna Signorini and Antonella Luparia
Milano, Fondazione Pierfranco e Luisa Mariani, 2022, pp. 112
Visually impaired children have an important lesson to impart, namely that vision is only one of the channels through which it is possible to interact with the world. The purpose of this booklet is to help parents understand the peculiarities of neuropsychomotor development in the visually impaired child, and also to help them find ways to offer their own child appropriate and valuable support as he/she grows. Taking parents’ thoughts and concerns as our starting point, we have tried to provide practical insights, explaining what they can do, and how, in order to help their child exploit other sensory modalities in order to “see”, observe and understand the world. As shown by the illustrations and videos*, and as we ourselves know from parents’ feedback and children’s responses, reciprocal exchanges and sharing of experiences between the family and the rehabilitation team make it easier to address this complex journey and, day by day, discover all its potential.
La Rete, nata nel 2015, aveva l’obiettivo di creare un network italiano per definire ed uniformare la metodologia di diagnosi precoce del deficit visivo nei bambini con lesioni cerebrali.
Dopo gli incontri iniziali per stabilire dei protocolli comuni di valutazione delle funzioni visive sia per l'età neonatale che per il follow-up, sono stati concordati protocolli condivisi anche di neuroimaging e di valutazione oculistica per l’arruolamento dei bambini. I protocolli organizzati avevano lo scopo di rendere possibile, dopo un breve training, che anche specialisti che seguono bambini a rischio per deficit visivo, con poca o nessuna esperienza sulla valutazione delle funzioni visive, potessero inserire nel loro follow up il nostro protocollo.
Purtroppo, la modalità di esecuzione del training e poi la pandemia hanno prima rallentato molto e poi impedito di continuare con la stessa modalità la formazione, anche se c’erano diverse richieste da colleghi, sia neonatologi che neuropsichiatri infantili da diverse regioni. Si è quindi pensato di organizzare la formazione da remoto, mantenendo la modalità interattiva, per quanto possibile.
Questo passaggio è stato fondamentale per pensare di modificare il progetto, ampliando la finalità formativa e associandola a quella di ricerca. Si è previsto di eseguire corsi separati per la valutazione del neonato e del lattante per rendere più facile la partecipazione, trattandosi di un corso breve, e per dividere la quantità di informazioni che i partecipanti dovranno acquisire. I centri con maggiore esperienza nella valutazione delle funzioni visive saranno coinvolti nella organizzazione dei corsi e nella preparazione del materiale didattico.
Il primo corso organizzato il 17 e 18 novembre di quest’anno ha visto un’ampia partecipazione, non solo come iscritti ma anche come interazione durante le lezioni e nella osservazione dei video proposti anche come esercitazione.
Poiché il modello di valutazione neonatale e del lattante è stato proposto anche a livello internazionale, durante corsi e congressi, anche colleghi di altri Paesi hanno chiesto di partecipare alla formazione. La possibilità di ampliare la Rete a livello internazionale è un obiettivo e permetterà di diffondere le conoscenze sulla valutazione visiva precoce. La condivisione di un protocollo di valutazione può aiutare a condividere e raccogliere con più rapidità anche dati sulla storia naturale delle patologie che determinano il deficit visivo.
Si è quindi deciso di proporre il corso anche in lingua inglese il 23 e 24 febbraio 2024.
Nel 2015 la Fondazione Mariani ha approvato un progetto per la creazione di un network italiano per la diagnosi precoce del deficit visivo. L’obiettivo del network è sempre stato quello di evidenziare l’importanza delle competenze visive nello sviluppo del bambino e diffondere la conoscenza delle metodiche di valutazione precoce al fine di migliorare le competenze professionali degli specialisti coinvolti nel follow up del neonato a rischio. Lavorando insieme per definire e uniformare la metodologia di diagnosi precoce del deficit visivo nei bambini con lesioni cerebrali e creando dei database comuni, si può osservare un numero di bambini maggiore in tempi più brevi e ottenere informazioni preziose sulla relazione tra lesione cerebrale e funzione in epoca precoce. Inizialmente la Rete era costituita da 10 Centri diffusi sul territorio italiano, e negli anni è cresciuta e al momento sono 15 i Centri coinvolti.
Il network ha individuato nella batteria di valutazione neonatale, proposta nel 2008 da Ricci et al., lo strumento più adeguato per una rapida e facile diffusione della valutazione precoce, che inizia quindi in neonatologia. È stato poi costruito un protocollo per la valutazione delle funzioni visive fino ai 12 mesi, esteso poi ai 36 mesi.
Il Polo Nazionale di Ipovisione, che ha maggiore esperienza nella valutazione delle funzioni visive del neonato, si è fatto carico del training per questa fascia di età, ma, a causa della pandemia, non è stato più possibile eseguirlo in presenza.
Si è quindi deciso di organizzare un corso, con lo scopo di diffondere la conoscenza sulle competenze visive precoci e l’uso di questa valutazione, raggiungendo un numero maggiore di professionisti. La letteratura più recente dimostra come la diagnosi precoce del deficit visivo e l’inizio precoce della riabilitazione promuovano lo sviluppo delle competenze visive favorendo la plasticità cerebrale. Questo corso di formazione permette di integrare la valutazione delle funzioni visive nel protocollo di screening dei neonati a rischio in modo da identificare, fin dall’epoca neonatale bambini con difficoltà visive.
L’evento che proponiamo è un corso di formazione, in due giorni, con le modalità del workshop interattivo, che prevede lezioni teoriche sullo sviluppo delle competenze visive precoci in bambini nati a termine e pretermine a basso e alto rischio. Verranno analizzati i singoli item che compongono il test e i diversi tipi di risposta. Per ogni sessione teorica e come esercitazione saranno mostrati video di valutazione.
Chi fosse poi interessato a partecipare al network e a condividere i dati con fini di ricerca scientifica, può chiedere di proseguire il percorso iscrivendosi alla seconda parte dell’evento (che si terrà successivamente), inviando 3 video di valutazione delle funzioni visive neonatali eseguite personalmente. In questo modo potremo validare l’esecuzione del metodo sia per quanto riguarda la somministrazione del test sia per l’attribuzione del punteggio.